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Teatro

"Conto le costole del mio tempo e mi guardo da occhi maliziosi. Così tento di scrivere poche frasi su un fogliaccio, ma niente. Solamente una parola regna incontrastata sulla carta, imbrattando la mia mente: prospettiva. Se assiale, centrale o accidentale non saprei dirlo. Anzi, niente di tutto ciò. Troppa scienza, troppe nozioni: non fanno per me! Dico una prospettiva mia e soltanto mia: un punto e due rette, null’altro. Si parte dal punto e si passa attraverso le rette e vicev… ma no! Punto e basta. E per quelli a cui non basta il punto narrerò tutto l’accaduto. Ricordo di aver cercato a lungo quel punto, quella tale prospettiva. Addirittura trascorrevo pomeriggi interi sul lungarno nel tentativo di trovarlo, quel punto. In fondo cosa desideravo, se non una macchiolina leggera, un sbaffo scuro, un trattino lieve? Potrei giurare: non di più. Anzi di meno, molto di meno. Lo cercavo, dicevo, tra le mattonelle del Ponte Vecchio, tra le fessure del busto del Cellini e tra ogni singolo torbido riflesso dell’Arno e l’altro. Arrivai persino a camminare sui bordi dei marciapiedi nella speranza che qualche passante o turista distratto mi spingesse e mi facesse cadere rovinosamente per terra. Ah! Una volta in terra, nella mia amata terra, allora sì che avrei osservato tutto da un’altra prospettiva, da un’altra consistenza fisica. Questa prospettiva, questo scorcio, nella sua molteplice gradazione è quello che chiamo Teatro.”

Endrit Hyseni

Compagnia teatrale

Conto le costole del mio tempo e mi guardo da occhi maliziosi. Così tento di scrivere poche frasi su un fogliaccio, ma niente. Solamente una parola regna incontrastata sulla carta, imbrattando la mia mente: prospettiva. Se assiale, centrale o accidentale non saprei dirlo. Anzi, niente di tutto ciò. Troppa scienza, troppe nozioni: non fanno per me! Dico una prospettiva mia e soltanto mia: un punto e due rette, null’altro. Si parte dal punto e si passa attraverso le rette e vicev… ma no! Punto e basta. E per quelli a cui non basta il punto narrerò tutto l’accaduto. Ricordo di aver cercato a lungo quel punto, quella tale prospettiva. Addirittura trascorrevo pomeriggi interi sul lungarno nel tentativo di trovarlo, quel punto. In fondo cosa desideravo, se non una macchiolina leggera, un sbaffo scuro, un trattino lieve? Potrei giurare: non di più. Anzi di meno, molto di meno. Lo cercavo, dicevo, tra le mattonelle del Ponte Vecchio, tra le fessure del busto del Cellini e tra ogni singolo torbido riflesso dell’Arno e l’altro. Arrivai persino a camminare sui bordi dei marciapiedi nella speranza che qualche passante o turista distratto mi spingesse e mi facesse cadere rovinosamente per terra. Ah! Una volta in terra, nella mia amata terra, allora sì che avrei osservato tutto da un’altra prospettiva, da un’altra consistenza fisica. Questa prospettiva, questo scorcio, nella sua molteplice gradazione è quello che chiamo Teatro.”

Laboratorio teatrale

Giorni   tutti i Martedì

Orario   dalle 20:30 alle 23:30

Presso   Ass.culturale Teatro Al Verso, Via Gracco del Secco 83, Colle di Val d'Elsa (SI)

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